lunedì 7 agosto 2017

In anteprima assoluta, tre estratti de «Il lato nascosto della Luna»

Buongiorno a tutti, lettori! Nel post precedente avevo detto che, nel mese di agosto, ci sarebbero state altre due pubblicazioni qui sul blog riguardanti il retelling di cui mi sto occupando. Bene, non sarà così. Ci ho pensato un po' e, benché volessi parlarvi delle teorie riguardanti il personaggio (per alcuni fastidioso) di Chibi-Usa, sono arrivata alla conclusione che mettere tante cose tutte insieme, specialmente in un mese come questo, sarebbe stato controproducente, sia per me che per voi. E visto che, secondo me, la curiosità su questa piccola peste potrebbe rivelarsi molto, molto utile (perfino importante) ho deciso di rimandare il post agli inizi di settembre.
Sono sicura che non starete piangendo, soprattutto perché avete letto il titolo di questo post e sapete che, nonostante l'assenza della nostra e amata Small Lady, di seguito vi aspettano ben TRE ESTRATTI IN ANTEPRIMA ASSOLUTA de Il lato nascosto della Luna.


RICORDO CHE GLI ESTRATTI CHE LEGGERETE DI SEGUITO SONO PRIVI DI EDITING.
QUANDO IL ROMANZO SARÀ ULTIMATO, ALCUNE FRASI POTREBBERO ESSERE DIVERSE. IL FULCRO DEI DISCORSI E DELLA TRAMA, TUTTAVIA, NON CAMBIERÀ NELL'EDIZIONE CORRETTA E DEFINITIVA.

❝Gradualmente, il cerchio scuro della Luna entrò nell’orbita solare, oscurando la gigantesca stella ogni secondo che passava. [...] Il cielo era diventato nero come il petrolio e l’aria, benché sapessi fosse impossibile, riuscivo ad avvertirla più gelida.
Una scarica elettrica, bruciante e glaciale al tempo stesso, percorse la mia spina dorsale. [...] Nella confusione, notai altre tre ragazze guardarsi attorno, come se quella misteriosa sensazione avesse investito anche i loro corpi. Non le conoscevo. Non le avevo mai viste in giro, né a scuola. Non erano molto distanti da me, al contrario... sembrava quasi che mi accerchiassero. Erano tutte molto carine, e intimorite. [...]
«Oh, mio Dio! È stato incredibile!» strillò Thierry, eccitato come un bambino in un negozio di caramelle. Anche Étienne disse qualcosa, perfino Sabine, ma qualcosa mi spinse a voltarmi di nuovo in cerca di quelle ragazze.
Non le vidi più. Era come se, alla conclusione di quell’eclissi, fossero sparite insieme all’ombra della Luna.❞
La pelle di quello che pensavo essere un uomo era decadente e sbrindellata, tendente perfino al grigio, e benché la voce risuonasse bassa – demoniaca e maschile – non c’erano dubbi che quello che vestiva fosse un corpo femminile. La pupilla e la sclera erano insolitamente nere come la pece, e al centro della fronte risplendeva una gemma romboidale, mentre dai denti, aguzzi come quelli di un animale, colava una strana e disgustosa sostanza giallognola.
«Che… che… che diavolo è quello, Luna?» balbettai, guardando a destra e a sinistra per trovare una via di fuga.
«Uno dei problemi di cui ti stavo parlando prima.»
«E non potevi parlarmene un po’ meglio?»        
«Credi sia il momento giusto per discutere di questo?»
Non riuscii a rispondere. La donna-mostro mi piombò addosso, sbattendomi contro il bancone di vetro che si frantumò sotto il mio peso.
❝«Tieni il tuo gatto nella borsa?»
Sobbalzai, quando mi accorsi del mio compagno di sedile. Era una congiura cosmica, non poteva trattarsi di altro. Qualcuno, chissà dove, aveva deciso di punirmi per le mie azioni. «Non credo che siano affari tuoi. E poi che ci fai su un autobus? Avrai almeno quarant’anni, non ce l’hai la patente?»
«Quarant’anni?» domandò esterrefatto, e potei giurare di aver visto un guizzo contrargli la mandibola e l’occhio sinistro. «Per tua informazione ho ventiquattro anni, e sono su questo autobus perché, proprio questa mattina, il mio coinquilino dava un esame importante. Perciò ho preferito prestargliela.»
«Oh.» sussurrai, non aspettandomi un così bel gesto. Conoscevo poche persone, e i ragazzi che avevo avuto si potevano contare sulle dita di una mano, ma nessuno di loro avrebbe mai lasciato la propria macchina ad un’altra persona.
Al liceo avevo frequentato un ragazzo conosciuto alla sala giochi. Era iscritto al secondo anno di università e non faceva alto che vantarsi della sua costosissima automobile. Una sera, per sbaglio, graffai lievemente la carrozzeria… Il mattino dopo trovai un messaggio sul mio telefono, diceva pressappoco: “Mi dispiace, ma credo che non siamo compatibili. Tra noi è finita.” Rilessi quelle parole per diverse ore, e quando inoltrai l’SMS a Sabine mi telefonò travolta da una valanga di risate convulse. Sapeva che non avrei mai potuto amare un tipo del genere, ancora oggi mi chiedevo perché avessi perso tre mesi della mia vita dietro a lui, ma lasciarmi per una macchina aveva scatenato la bambina dispettosa ben nascosta dentro di me. Avevo lasciato passare del tempo, sotto suggerimento dei miei migliori amici, dopodiché la sua carrozzeria si era trasformata in una scacchiera dalle linee nitide e pulite.
Mi accorsi che il ragazzo seduto al mio fianco mi stava fissando, e solo quando mi resi conto di sghignazzare a voce un po’ troppo alta ne compresi il motivo.
Che imbarazzo.❞

Ecco qui i tre estratti. Io spero davvero che vi possano piacere e che, in qualche modo, possano farvi capire come sarà la storia che fra qualche mese potrete leggere. Come sempre, se volete lasciarmi il vostro parere o farmi domande, vi risponderò appena mi è possibile. Domani parto, andrò in Campania per due settimane, quindi le risposte qui sul blog potrebbero farsi un po' attendere non avendo con me il computer... Tuttavia, se voleste una risposta più rapida, potete tranquillamente scrivermi in pagina o via email =) In quel caso penso di rispondervi in giornata. Io vi mando un bacione e vi auguro buone vacanze! Con le novità, ci risentiamo a settembre ;)
Un abbraccio,
Samantha M. Swatt

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